Nell’Isola Serenella, collegata a Murano solo da un traghetto, c’è un luogo che custodisce gelosamente segreti millenari. È la fornace Anfora, uno spettacolare esempio di bottega artigiana, dove intorno ai forni prendono forma gli oggetti più raffinati grazie alla maestria di Andrea Zilio, uno dei più importanti protagonisti del vetro muranese. Fondata negli anni Settanta da Giulio Ferro, discendente di una famiglia di maestri vetrai, affiancato poi dal figlio Renzo, la fornace ha come primo maestro Andrea Zilio, allievo di Giulio e cognato di Renzo. Considerato uno dei primi al mondo nella soffiatura del vetro non figurativo, Zilio racconta: «Ho iniziato riproducendo i tradizionali calici di Murano, che trovo straordinari: ne ho realizzati anche per un museo in Giappone. Questo mi ha portato ad approfondire le tecniche più complesse della lavorazione, a sviluppare la sensibilità nella scelta dei colori, ad avere sempre più padronanza nell’uso del cannello. Poi sono iniziati gli incontri con i grandi artisti e i designer, tra i quali Yoichi Ohira, Ritsue Mishima, Cristiano Bianchin, Michele Burato, Massimo Micheluzzi, Emmanuel Babled, Melvin Anderson, Peter Pelzel. Un lavoro molto complesso che non richiede solo tecnica ma capacità di entrare nella mente di un’altra persona. Forse la cosa più difficile!» Straordinaria è la finezza del lavoro di Zilio, in grado di esaltare in chiave moderna le tecniche tradizionali con assoluta perizia. «Occorre grande concentrazione, destrezza e decisione: in questo mestiere non c’è possibilità di correggere un errore, tocca buttare via e ricominciare». Oltre a creare pezzi su progetto altrui e proprio, molto apprezzati dai collezionisti, ha insegnato nell’importante Pilchuck Glass School di Seattle (Usa) e ha collaborato con la Scuola del Vetro Abate Zanetti di Murano. Nella sezione Vetri contemporanei del Museo vetrario di Murano è esposta permanentemente una sua opera. Ha ricevuto il riconoscimento di MAM-Maestro d’Arte e Mestiere e ha partecipato all’edizione 2018 del progetto “Doppia Firma” con i designer De Allegri/Fogale.
