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Caovilla

Via Paradisi 1, Fiesso d’Artico (VE)

Tra meno di due anni l’azienda festeggerà i cento anni dalla sua fondazione: era infatti il 1923 quando Edoardo Caovilla aprì a Fiesso d’Artico, sulla Riviera del Brenta, il suo laboratorio per produrre a mano calzature di grande qualità. Aveva un’aiutante formidabile: sua moglie Rita, imbattibile nel realizzare le tomaie mentre lui seguiva il fondo e il taglio. “Rita” fu il nome che diede al suo primo modello di scarpe. Artigiano non solo abile ma anche molto intelligente, Edoardo precorse i tempi e mandò il figlio René Fernando a studiare design della moda a Londra e a Parigi. E fu così che nel 1934 nacque la René Caovilla, un’azienda volta a creare prodotti di lusso, che iniziò a impreziosire i suoi modelli con inserti e decorazioni.
E a dedicare attenzione alle collezioni dell’alta moda: un’intuizione che gli guadagnò la stima delle sartorie dagli anni Sessanta.
Il primo a iniziare un sodalizio con René Caovilla fu Valentino, che gli affidò la creazione delle scarpe per le sfilate delle sue modelle: una “prima linea” preziosa e scintillante che fece subito scalpore. Altre case di moda vennero ad aumentare il numero dei clienti della Haute Couture, e tra questi Chanel, Christian Dior, John Galliano. Di successo in successo, in Italia e all’estero, fino alla decisione di aprire negozi monomarca nelle maggiori città. Nel 2001 René Caovilla è stato insignito dell’appellativo di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica per il suo grande impegno professionale e la statura imprenditoriale. Oggi, dopo una ristrutturazione interna, allo storico team composto ancora in parte dai figli dei primi artigiani, è stata affiancata una collaborazione stilistica esterna con la quale sono stati realizzati progetti inediti. Spiega René Caovilla: «Nell’archivio dell’azienda, a Fiesso d’Artico, conserviamo oltre tremila modelli di scarpe dal 1934 a oggi, tra le quali l’iconico sandalo Cleo/Snake progettato da mio padre nel 1969. Per dare un’idea del lavoro manuale che c’è a monte, basti pensare che ogni singolo sandalo richiede due giorni di lavoro con almeno 20 passaggi. Ancora oggi questo è uno dei modelli più amati del nostro brand. La nuova collezione di impronta contemporanea, con il sandalo flat o le friulane, sempre impreziositi da pietre, arricchirà il nostro percorso.» Sempre all’insegna della sperimentazione.

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