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Marino Menegazzo

Cannaregio 5182, Venezia
fotografie di Susanna Pozzoli © Michelangelo Foundation

Quella del battiloro è un’arte antichissima, tramandata nel corso dei secoli, che consiste nel ricavare dall’oro una impalpabile foglia. Un lavoro straordinario ormai portato avanti da pochissimi maestri, e che richiede abilità, passione, dedizione e pazienza. Tutte qualità che Marino Menegazzo ha acquisito nel tempo, grazie a un ottimo insegnante: suo suocero Mario Berta del quale è diventato l’erede spirituale, proseguendo il lavoro nella sua bottega veneziana. «Il nostro laboratorio è all’interno di un palazzo storico dove ha vissuto Tiziano Vecellio con i figli e con i suoi aiutanti. Ogni angolo trasuda storia», racconta Menegazzo. «Si dice che quando il grande artista aveva nostalgia del paese natio, Pieve di Cadore, si sedeva sulla soglia (dove oggi c’è il giardino) e guardava le sue montagne». Nell’atelier, dove lavorano anche sua moglie e le sue figlie, ci sono vari ambienti per le diverse fasi della lavorazione: il suo regno è la piccola casa all’interno del giardino dove avvengono le operazioni di fusione e di battitura. «Il lingotto viene fuso nel crogiolo all’interno del forno verticale, poi laminato e battuto più e più volte con martelli che pesano da 3 a 8 chili, fino a raggiungere la sottigliezza voluta», spiega l’abile battiloro. «I fogli vengono tagliati in piccoli quadrati da 8×8 centimetri e impilati fino ad arrivare a 1000. I pacchetti possono avere diverso peso, a seconda dello spessore delle foglie: si va dai 16 grammi fino ai 40». Le fasi della lavorazione e della battitura a mano sono numerose: ognuna richiede tempo, da 40-50 minuti fino a 2 ore per ogni singolo passaggio. «Le foglie d’oro hanno spessori diversi a seconda dell’uso a cui sono destinate. L’oro cosmetico e commestibile, per esempio, è sottile come una sfoglia, quello per le decorazioni artistiche ha 5 diversi tipi di spessore e ben 18 colorazioni. Ci sono poi foglie d’oro destinate alle vetrerie artistiche, quelle per il mosaico, quelle per i restauratori. E anche foglie d’argento, di rame, di platino». Innamorato del suo lavoro, Marino Menegazzo ha partecipato a “Doppia Firma” nel 2018 insieme alla designer olandese Kiki van Eijk.

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