Antonio Salviati era un avvocato visionario di Vicenza che, ammaliato dai mosaici della Basilica di San Marco e dell’arte vetraria muranese in generale, decise di fondare una vetreria a Venezia.
Il suo scopo era ridare linfa all’arte vetraria, in crisi di idee da alcuni decenni. Inizia così, nel 1859, la storia di una delle eccellenze artigiane di cui l’Italia può essere fiera. Supportato dall’Abate Zanetti, virtuoso fondatore nel 1861 del Museo Vetraio e poi della prima scuola per vetrai e dall’allora sindaco di Murano, Colleoni, Salviati inizia l’avventura che lo porta in breve ad aggiudicarsi premi internazionali e a trovare sponsor stranieri, per ampliare l’attività, fino a vincere l’Esposizione Universale di Parigi nel 1867, con medaglia d’oro.
Imprenditore illuminato, rese obbligatorio per i suoi artigiani la frequentazione della scuola di disegno e l’apprendimento della scrittura, creando una vera e propria didattica interna alla vetreria. In breve tempo la produzione si arricchì di bicchieri, coppe, vasi, anfore, piatti, e i suoi mosaici abbellirono il Teatro dell’Opera di Parigi, la cupola della Cattedrale di Saint Paul e la Houses of Parliament di Londra. I suoi eredi ne continuarono la produzione all’insegna della creatività.
Le collaborazioni con gli artisti e i designer si intensificarono continuando fino ai nostri giorni: ai mosaici e ai vetri si affiancano anche i progetti di illuminazione, con la creazione di lampadari e vetrate fonoassorbenti.
Nel 1962 un ennesimo riconoscimento: il Compasso d’Oro assegnato da ADI per il vaso Marco disegnato da Sergio Asti. Alcune opere uscite dalla vetreria sono esposte nei musei di varie città del mondo, tra le quali New York, Hannover, Tel Aviv.
L’Azienda oggi punta al rilancio dell’industria vetraria attraverso la difesa e la valorizzazione della tradizione artistica e dell’originalità della produzione, continuando a essere una punta di diamante dell’arte muranese, ambasciatrice nel mondo della grande bellezza italiana.
