Cristo di è fermato a Napoli

di Rosa Alba Impronta

Ulderico Pinfildi è un grande artista presepiale: le sue sono vere opere scultoree realizzate seguendo i canoni del Settecento, epoca d’oro del presepe napoletano. Lavora con conoscenza e rispetto della tradizione ma allo stesso tempo nella sua arte antica c’è contemporaneità: le sue figure sono espressione di un messaggio universale che travalica la rappresentazione.

Ulderico Pinfildi, grande artista presepiale, scolpisce seguendo la tradizione secolare partenopea che s’impegna a innovare con grande conoscenza tecnica, creando presepi di straordinaria potenza espressiva ambientati tra le vie di Napoli e ispirati allo stile del Caravaggio.

Nel viaggio emozionante alla scoperta del lavoro di questo Maestro emergono subito abilità tecnica, rispetto della tradizione, studio costante e l’immensa passione che porta Ulderico a una instancabile ricerca e tensione verso la perfezione. Il padre era Maestro maiolicaro, nella sua bottega del Vomero produceva fontane in ceramica che abbellivano i palazzi napoletani e anche mani, teste e piedi di pastori destinati a rifornire i presepisti di via San Gregorio Armeno. Proprio in bottega, centro della vita familiare, è cresciuto e si è formato Ulderico, quarto di otto figli: qui appena rientrato da scuola, finiti i compiti, iniziava a modellare, dipingere e scolpire. Non si dedica immediatamente all’arte del presepe, ma si diploma in costruzione aeronautica e diventa pilota per passione; solo successivamente ritorna a modellare i pastori. Inizialmente lo fa in maniera saltuaria producendo per conto di altri presepisti, ma poi capisce che quello è il suo destino e si dedica completamente ai “suoi” pastori aprendo nel 1986 la prima bottega, fino ad arrivare a quella attuale in via San Biagio dei Librai, nel pieno centro storico di Napoli, dove si trasferisce sei anni fa.

La città di Napoli ha il più vasto centro storico d’Europa, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1995. Attraversa 27 secoli di storia e ha conservato una straordinaria stratificazione che – partendo dall’antico tracciato viario greco – si esprime in un imponente patrimonio artistico, monumentale e culturale. Proprio nel centro di Napoli i maestri presepisti del Settecento mettono in scena la nascita di Gesù, ambientandola tra i vicoli della città e animandola con i personaggi tipici della tradizione napoletana: nobili, contadini, ballerini di tarantella…
Il lavoro di Pinfildi segue fedelmente i canoni: le mani e piedi dei pastori devono essere realizzati in legno, il corpo in fil di ferro e stoppa, la testa in terracotta interamente scolpita a mano con occhi in vetro; i vestiti sono cuciti in seta ricamata per gli abiti più ricchi, in cotone e lino per le figure più umili. Colpisce l’attenzione ai dettagli, l’accuratezza dei particolari ma soprattutto l’espressività straordinaria dei volti.

Proprio per i volti dei pastori, il Maestro prende come modelli gli antichi esempi settecenteschi, e risale direttamente alla pittura del Seicento e Settecento. In Caravaggio trova la sua più importante e intensa fonte di ispirazione. E così, seguendo l’idea che i personaggi dei dipinti del Merisi siano presepiali e che il presepe napoletano sia caravaggesco, nasce il presepe a lui dedicato dal titolo: Da sette opere di Caravaggio, donato al Pio Monte della Misericordia e lì tuttora esposto. L’opera, diversa da ogni stereotipo, è inspirata a 7 celebri dipinti del grande artista: San Giuseppe tratto dal Riposo durante la Fuga in Egitto, la Vergine col Bambino dalla Madonna dei Pellegrini, il ragazzo dal Fanciullo con canestro di frutta mentre l’angelo in picchiata, tipicamente caravaggesco, cita il dipinto rubato a Palermo negli anni Sessanta e mai più ritrovato. In questo presepe non poteva mancare la figura di Caravaggio in persona, che Ulderico riprende da Il martirio di San Matteo.

Abbiamo parlato della fedeltà del lavoro di Pinfildi alla tecnica presepiale del Settecento, tuttavia a questa egli aggiunge uno stile proprio, contemporaneo, che trascende la rappresentazione classica: ogni opera ha un titolo che sta proprio a comunicare il messaggio di cui i pastori si fanno portatori.

Nella natività dal titolo La nascita della speranza vediamo come le due anime, tradizione e contemporaneità, coesistano stupendamente. L’impianto classico della natività viene completamente rivisitato: la Sacra Famiglia non presenta più il bambino al mondo ma rivolge la propria misericordia nei confronti di un’umanità disperata raffigurata dal mendicante, che in posizione fetale tende speranzoso la mano verso la Sacra Famiglia.

La capacità scultorea di Ulderico, affinata dagli studi in anatomia, è evidente in questa figura, in cui spicca la perfezione del corpo umano con i muscoli in tensione magnificamente modellati. Il gruppo di pastori dal titolo Le tre età dell’uomo, dedicato al padre Alfredo, è un’opera a cui è particolarmente legato: anche qui i personaggi rappresentano i tre momenti dell’umanità e al tempo stesso il passaggio da padre in figlio delle conoscenze del mestiere, che si esprime nella circolarità degli sguardi. Ulderico Pinfildi è un artista riconosciuto a livello internazionale, invitato alle mostre più prestigiose a Miami, Strasburgo, Praga, New York, Parigi, Londra e Bruxelles, Mosca e Washington. Le sue opere portano nel mondo il presepe napoletano come altissima espressione artistica di tecnica e cultura, di tradizione e contemporaneità.

Rosa Alba Impronta

Rosa Alba Impronta

Laureata in Giurisprudenza, Rosa Alba Impronta è Consigliere di amministrazione di MAG Spa, una delle più importanti e storiche compagnie italiane di brockeraggio assicurativo. Seguendo le sue principali passioni, ha fondato e presiede la Fondazione Made in Cloister, dove arte contemporanea, artigianato e design si incontrano in uno straordinario progetto culturale di rigenerazione urbana nel cuore di Napoli.

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