Le relazioni meravigliose

di Alessandra de Nitto

In occasione di “Homo Faber” 2022 la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte è chiamata a curare, nella suggestiva cornice della Sala dei Cipressi, con l’allestimento scenografico dello Studio di architettura Pedron & Associati, la mostra dedicata alle “relazioni meravigliose” tra Italia e Giappone, celebrate attraverso una straordinaria selezione di opere di grandi maestri d’arte italiani ispirate in vario modo all’arte, all’estetica e al costume giapponesi.

 

Dal talento dei grandi maestri d’arte italiani nascono originali creazioni ispirate al Sol Levante. Un omaggio alle storiche relazioni tra l’alto artigianato del Bel Paese e il raffinato genio giapponese. Un poetico incontro tra due culture votate all’eccellenza.

 

Che queste speciali relazioni, attestate storicamente, siano ancora vive e fertili è ampiamente dimostrato dalle opere in mostra, frutto della maestria, del talento, della sapienza progettuale di 18 maestri e atelier italiani d’eccezione: molti di essi appartengono all’esclusivo “Libro d’Oro” dei MAM – Maestri d’Arte e Mestiere, un titolo creato dalla Fondazione Cologni che si rifà a quello di Tesoro Nazionale Vivente, destinato ai più talentuosi Maestri del Sol Levante.

 

L’omaggio al Giappone è variamente articolato, sulla base di tematiche, ispirazioni, materiali, decorazioni, tipologie, tecniche di lavorazione, che danno vita a opere ricchissime di citazioni e insieme di personalissime rivisitazioni: vi sono rappresentati molti dei più significativi settori e materiali dell’alto artigianato italiano. In alcuni casi, le opere nascono proprio dal felice sodalizio con alcuni maestri giapponesi. È quanto accade per la Scuola Mosaicisti del Friuli, che da Spilimbergo ha diffuso in tutto il mondo l’arte del mosaico e che presenta qui due pannelli musivi decorativi frutto della speciale collaborazione con il maestro Toyoharu Kii, ispirati al tema delle nuvole e all’haiku, componimento poetico giapponese brevissimo, evocato dall’alternarsi di tessere e fughe, pieni e vuoti, movimento e stasi suggeriti dalla tecnica di posa del mosaico. E dalla collaborazione con Akiko Yosano nascono i raffinatissimi acquarelli di Sonia Maria Luce Possentini, realizzati per il volume illustrato Non dubitare dei sogni (Carthusia): la poesia leggera e sensuale dei tanka della poetessa giapponese, che descrive lo scorrere delle stagioni, è interpretata dall’illustratrice in paesaggi incantevoli e atmosfere rarefatte.

 

 

Vero capo d’opera progettato ad hoc per “Homo Faber” quello della celebre Officina Rivadossi, fiore all’occhiello dell’ebanisteria lombarda e italiana: dalle sapienti mani di Giuseppe ed Emanuele Rivadossi nell’atelier di Nave (Brescia) ha preso vita il magnifico mobile ispirato alla razionalità e leggerezza della villa imperiale di Katsura a Kyoto. Ma l’intera opera di questi maestri del legno è pervasa dall’estetica umanissima e molto zen che mette al centro l’uomo e la natura, la nobiltà del materiale e la sacralità del lavoro artigiano, la funzionalità e un ideale di bellezza semplice, armoniosa, solida e serena. Nell’Aquario d’Arte del Maestro siciliano Platimiro Fiorenza l’omaggio al Giappone si esprime sia nella scelta dei materiali sia nell’iconografia: la preziosa scultura realizzata con coralli mediterranei, coralli orientali e argento rappresenta nelle intenzioni del suo artefice “un ponte tra Oriente e Occidente”. Il legame si esplicita non soltanto nell’impiego del materiale ma anche nella bellissima figura della carpa, che nella cultura giapponese rappresenta energia e forza, nuotando controcorrente, e simboleggia anche felicità coniugale e buona fortuna.

La scelta della storica manifattura Ginori 1735 si è concentrata soprattutto sulla affascinante e innovativa tecnica di lavorazione del grande Vaso con Pavoni in porcellana invetriata, che unisce per la prima volta il kintsugi, l’antica arte giapponese delle preziose cicatrici, e la tecnica di lavorazione a foglia d’oro tipicamente toscana. Da uno scarto può nascere nuova bellezza e Ginori 1735 ha accettato questa sfida, consona al suo spirito da sempre innovatore, presentando l’inedita riedizione di un vaso storico di grandi dimensioni, nato dalla fragilità della porcellana e interamente realizzato a mano.

 

 

Nella potente scultura Eden, con lo spettacolare blocco di onice modellato, levigato e lucidato a mano, la fusione in bronzo a staffa e a cera persa sul piedistallo in ottone e acciaio inox, Gianluca Pacchioni, artista artigiano milanese fra i più talentuosi ed estrosi maestri dei metalli, dà invece corpo a una vera e propria ode alla natura e alla sua sintonia con l’uomo artifex: una toccante e virtuosistica danza fluida “in cui la pietra si fa morbida e voluttuosa nelle forme date dall’uomo, ma scandite dalle venature della roccia stessa”. Il vetro trova in questa Sala la sua massima espressione d’arte e virtuosismo nella impressionante serie di sei opere realizzate da Lino Tagliapietra, vero Tesoro Vivente del nostro alto artigianato, ambasciatore nel mondo della grande arte del vetro muranese. Emozionanti e spettacolari le opere esposte, in vetro soffiato a mano con l’uso di canne multicolori e murrine, battuto e inciso a freddo, nelle serie Stromboli e Fenice, quest’ultima direttamente ispirata agli ideogrammi giapponesi.

 

 

Impossibile raccontare adeguatamente tutti i capolavori che il visitatore potrà ammirare, ma altrettanto impossibile non citarli: lo specchio in vetro di Murano intagliato e inciso dal virtuosismo dei fratelli Barbini; gli specchi Kakiemon con decori tridimensionali, lavorati in foggiatura con le tipiche tecniche della Real Fabbrica di Capodimonte; il pannello decorativo in legno di pino intagliato del grande ebanista fiorentino Davide Nencioni, con scene di vita acquatica in stile neo-Deco e contaminazioni asiatiche; il trittico di capolavori di “pittura di pietra” con fiori e volo di farfalle in commesso fiorentino della storica Bottega Scarpelli, orgoglio tutto italiano, dalle manifatture medicee rinascimentali ai giorni nostri, grazie alle mani d’oro di Renzo e Leonardo; le affascinanti maschere veneziane tradizionali della celebre Bottega dei Mascareri; il sofisticato e prezioso paravento con “incastri giapponesi” di Lunardelli Venezia; la Sirena partenopea con tatuaggi giapponesi in maiolica vietrese dipinta a mano con smalti e colori della tradizione dal Maestro Francesco Raimondi, che mescola con virtuosismo, vena fantastica e ironia le tradizioni campane e giapponesi, tra miti e leggende; i capi d’opera raffinatissimi dell’ebanista brianzolo Giordano Viganò, tra tutti il tavolino da salotto Red fun, ispirato a un antico kimono; la serie di tre tavolini conici in lacca brillante con inserti in ottone e acciaio cromato realizzati da Giuditta Doro di Alchymia; il riccio e il polipo in argento del fiorentino Lorenzo Foglia, vere prove di fantasia creativa e virtuosismo tecnico nella lavorazione del materiale prezioso; e infine il teatro in miniatura della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli, con le stupende scene della Sposa del Sole, a calare il sipario su questo spettacolo della bellezza!

Una vera galleria di capolavori dei mestieri d’arte italiani, i cui artefici hanno saputo rendere all’arte giapponese un omaggio di intenso fascino, declinandone la grande lezione nel segno dell’eccellenza e dell’originalità.

Alessandra de Nitto

Alessandra de Nitto

Alessandra de Nitto è direttore editoriale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. Laureata in Lettere e Filosofia con indirizzo Storia dell’Arte, ha svolto per diversi anni un’attività freelance in ambito culturale, curando mostre, libri e manifestazioni. Dal 1995, anno della sua nascita, si occupa dell’attività della Fondazione Cologni, con particolare riferimento alle numerose pubblicazioni, all’attività espositiva e alle varie iniziative di valorizzazione dell’alto artigianato portate avanti nell’ambito della sua mission.

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