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Francesco Raimondi

Via Mazzini 160, L’Archetto, Vietri sul Mare (SA)

Decoratore per vocazione, Francesco Raimondi si è formato nelle principali “faenzere” vietresi, lavorando al fianco di grandi maestri. Grazie alla sua straordinaria manualità, precisione, senso del colore, ha sviluppato il suo talento fino a incontrare Giovannino Carrano, «il più grande decoratore che Vietri abbia avuto», come dichiara lo stesso Francesco. Raimondi fa tesoro dei suoi insegnamenti e della tecnica del maestro che consiste in poche pennellate veloci, diversa densità di pressione esercitata sui pennelli, accostamento di colori vivaci: lo “stile Vietri”. Quando Carrano scompare, Raimondi diventa il suo erede nello storico laboratorio di Raffaele Pinto, e inizia la produzione di pavimenti da sogno, le “riggiole”. «Furono anni di grande attività e di soddisfazioni», ricorda Raimondi. «Poi alla morte di Pinto nel 1999 decisi di aprire il mio laboratorio. Un piccolo spazio nel centro di Vietri, con un piccolissimo arco: l’Archetto, appunto». Inizia così a realizzare vasi e piatti murali, decorandoli con personaggi femminili, paesaggi della Costiera Amalfitana, delicate Madonne, alla maniera di Guido Gambone, altra leggenda della ceramica. Diversi artisti vengono da lui in bottega per dare vita ai loro disegni. «Tra questi ci fu il portoghese Manuel Calgaleiro: devo a lui l’aggiunta di una nuova linea alla mia produzione, lo stile “concettuale geometrico”, con smalti colorati stesi sulle superfici senza l’uso dei pennelli, alla maniera araba». Pezzi straordinari che ricordano i quadri di Picasso e Mirò. «In questo periodo sto realizzando delle grandi pannellature, dei tavoli, delle panchine per una delle ville più belle di Ravello, già appartenuta a Gore Vidal», confida Raimondi. «Amo il mio Paese: ho sempre viaggiato molto, ma sono sempre tornato qui: perché le nostre radici sono la nostra storia». Le sue opere sono esposte in molti musei tra cui il Museo dell’Azulejos di Lisbona, il Museo della ceramica a Fu Ping in Cina, il Museo della ceramica di Faenza. Nel 2016 ha ricevuto il premio MAM-Maestro d’Arte e Mestiere.

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